17 maggio 2007

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IMMIGRAZIONE - Giro di vite della Commissione europea
Sanzioni penali per chi impiegherà manodopera extracomunitaria clandestina: è parte della proposta di una direttiva della Commissione europea per mettere fine alla troppa tolleranza verso l'impiego di illegali, che Bruxelles vede come incentivo al traffico di esseri umani e agli ingressi di clandestini. Previste anche sanzioni amministrative. Inoltre verrà fissato l'obbiettivo per i paesi membri di monitorare il 10% delle aziende (ora siamo al 2,8%). Gli extracomunitari dovranno anche avere la possibilità di presentare denunce, premiate eventualmente con un permesso di soggiorno temporaneo. Ora la proposta dovrà essere valutata dai ventisette governi e all' Europarlamento.

- La dimensione orientale e sudorientale dei flussi migratori e la "migrazione circolare" sono l'oggetto di due nuove comunicazioni della Commissione europea. Nella prima si propone la ricerca di accordi di partenariato con paesi quali la Turchia, l'Ucraina, il blocco balcanico e quello caucasico, e risalendo lungo le vie della migrazione arrivare fino al Medio e all'Estremo Oriente. Il Commissario competente in materia Franco Frattini sottolinea che è lungo queste rotte che si situa il grosso del traffico di esseri umani per fini di sfruttamento. La migrazione circolare viene invece vista come una ricetta efficace per promuovere la migrazione economica in modo legale, coinvolgendo i paesi d'origine.

IMMIGRAZIONE - A chi interessa la salute dei clandestini?

Aperto da soli due mesi ha già accolto 100 clandestini: accade all'ambulatorio per stranieri irregolari dell'Ospedale San Paolo di Milano. "È un loro diritto ricevere l'assistenza sanitaria - afferma Livio Colombo, il responsabile dell'ambulatorio -. Ma a Milano non esistono strutture pubbliche che offrano un servizio di medicina di base". Nel 2005 al pronto soccorso del San Paolo sono stati visitati 6.648 gli immigrati senza permesso di soggiorno,l' 8,86% del totale delle visite effettuate. "La situazione è critica in tutta la Lombardia - aggiunge Daniela Panizzuto, medico e volontaria del Naga -. Insieme a Basilicata e Calabria, siamo una delle poche regioni italiane che non cura i clandestini, come invece prevede la legge".- "Arrivano sani, si ammalano in Italia". E quanto sostiene Armando Pullini, medico e collaboratore dell'Ismu di Milano, tra i promotori del convegno "Un patto per la salute degli immigrati" che si apre domani a Milano. E sull'assistenza sanitaria agli immigrati consiglia: "Potenziamo i consultori familiari: attraverso le donne, possiamo raggiungere il resto della famiglia".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il diritto alla salute dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini del mondo, circa gli strumenti di attuazione, sarebbe opportuno disciplinarlo a livello nazionale, diffondendo le buone pratiche (rete dei consultori familiari..)attivando una adeguata comunicazione socio-sanitaria, anche mediante opuscoli in lingua da diffondere nelle scuole, ospedali, centri di prima accoglienza...
Diffondere conoscenze in materia sanitaria tra gli immigrati, rappresenterebbe un primo passo nella loro integrazione.
Maria Grazia Caroli

Anonimo ha detto...

Non si può restare indifferenti di fronte alla "tratta degli esseri umani" riconosciuta dalla Commissione Europea come un'emergenza umanitaria. Il Commissario europeo in tema di diritti umani, Frattini, ha previsto per il 2007, l'attivazione di una hot-line comune negli Stati Membri dell'U.E.,dedicata ai bambini scomparsi e vittime di sfruttamento sessuale.
Iniziativa pregievole, visto l'aumento crescente di bambini scomparsi.
Maria Grazia Caroli