03 luglio 2007

A Porto Sant’Elpidio importante Seminario Nazionale “Verso i curricoli interculturali : dal canone etnocentrico a quello del cittadino cosmopolita.”



Alberto Fornasari - Esperto in Comunicazione e Processi Multi ed Interculturali-Università di Bari.



Il 28,29,e 30 Agosto a Porto Sant’Elpidio nelle Marche si è tenuto un importante Seminario Nazionale promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione,dall’Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale ,dall’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche e dalle ONG Italiane.
Nelle tre giornata di lavori si sono succeduti importanti interventi : dal On. Letizia De Torre –Sottosegretario Ministero Pubblica Istruzione- al Dott. Sergio Marelli –Presidente Associazione ONG Italiane al Prof. Massimo Baldacci –Preside della Facoltà di Scienze della Formazione-Univ. di Urbino.
Il seminario ha visto il coinvolgimento di docenti e ricercatori delle varie cattedre universitarie italiane da anni attivi su queste tematiche.
Tra i partecipanti il dott. Alberto Fornasari [Esperto in comunicazione e processi multi/interculturali] relatore nelle importanti giornate in rappresentanza della Cattedra di Pedagogia Interculturale dell’Università di Bari.
Il dott. Fornasari da noi contattato ha così commentato: “ il seminario nazionale tenutosi pochi giorni fa segna una tappa decisiva nel campo non solo della ricerca pedagogica ma soprattutto come momento di “riflessione” di quelli che sono i tradizionali curricoli scolastici.
I profondi cambiamenti sociali in atto (pensiamo ai processi di globalizzazione,alle migrazioni,) dove la circolazione di cose, di idee, di uomini diviene sempre più fitta e la possibilità di rapidi spostamenti sempre più diffusa porta ad avere una serie di contatti molto ampi e differenziati con persone di culture diverse fra loro.
Ed una della sfide del nostro tempo –tra le più complesse-è riuscire a far capire che noi tutti viviamo ormai una storia profondamente interconnessa in territori che risultano essere sempre di frontiera; non esistono “nicchie” geografiche in cui ripararsi o confini entro cui trincerarsi,così come non esistono “identità pure” da privilegiare e valorizzare.
E la scuola è stata la prima agenzia formativa a registrare questo cambiamento legato anche all’inserimento di una numero sempre più cospicuo di alunni di diversa nazionalità.
Ormai da anni anche il legislatore ha previsto una serie di normative che sottolineano l’importanza dell’introduzione dell’Educazione Interculturale nelle scuole per formare un cittadino cosmopolita , un cittadino dei nostri tempi.
Ed il seminario Nazionale di Porto Sant’ Elpidio ha costituito un importante momento di confronto ed approfondimento riguardo la "revisione" in chiave interculturale dei programmi scolastici italiani e delle discipline curricolari; ed il risultato dei lavori condotti con altri colleghi delle diverse università italiane sarà costituito da un documento -contenente le linee guida -che per il 2008 [anno dell'intercultura] diventerà operativo nelle scuole.
Il mio intervento come rappresentante della Cattedra di Pedagogia Interculturale dell'Univ. di Bari verterà sulla "ricerca universitaria in rapporto all'educazione interculturale". (E nello specifico esporrò i risultati delle ricerche da noi condotte in questi ultimi due anni.)
Altre tematiche affrontate: la via italiana all’integrazione culturale,ripensare il curricolo in prospettiva interculturale,la rivisitazione delle categorie concettuali della storia per una nuova società cosmopolita,ect.
L’esempio della storia penso sia “sintomatico” dei cambiamenti che necessariamente dobbiamo operare; per anni abbiamo studiato “la storia” considerandola come “unica ed assoluta”, esistono invece “le storie” a secondo dei diversi punti di vista di chi le ha scritte.(Quella da noi appresa negli anni di scuola è,ad esempio, una storia tra le tante connotata da un forte eurocentrismo).
Il seminario appena concluso traccerà le linee guida scolastiche per il 2008 .
Post a cura del dott. Alberto FORNASARI

1 commento:

Anonimo ha detto...

e l'intervista dov'è?